Il Foro Stenopeico
Yoooo!!
Goodmorning family!!
Il foro stenopeico, dal greco: stenos opaios (dotato di un piccolo foro), si tratta infatti di un foro realizzato su una parete di una camera oscura (ovvero un contenitore "a tenuta di luce", completamente buio).
Questo laboratorio che abbiamo fatto serve a capire il principio ottico su cui si basa la fotografia, ovvero la capacità di una camera oscura di proiettare al suo interno una parte dalla realtà.
Per realizzare il foro stenopeico, basta realizzare su uno dei quattro lati di una camera oscura (nel nostro caso una "scatola di biscotti") un piccolo foro, tingere di nero l'interno per far si che non rifletta la luce e creare un "tappo" (noi abbiamo utilizzato una striscia di gomma nera fermata con dello scotch di carta).
Fatto ciò, siamo andati in camera oscura ed con le luci spente, abbiamo inserito dentro la scatola un foglio di carta foto-sensibile, abbiamo chiuso il "tappo" e siamo usciti fuori a scattare la foto.
Una volta fuori abbiamo posizionato la scatola su di un cavalletto, ed l'abbiamo fermata con dello scotch; ci siamo messi in "posa" per la foto ed abbiamo aspettato 30 secondi nei quali doveva stare immobili.
Dopo i 30 secondi abbiamo richiuso il "tappo" e siamo rientrati in camera oscura per sviluppare la foto.
risultato...
Goodmorning family!!
Il foro stenopeico, dal greco: stenos opaios (dotato di un piccolo foro), si tratta infatti di un foro realizzato su una parete di una camera oscura (ovvero un contenitore "a tenuta di luce", completamente buio).
Questo laboratorio che abbiamo fatto serve a capire il principio ottico su cui si basa la fotografia, ovvero la capacità di una camera oscura di proiettare al suo interno una parte dalla realtà.
Per realizzare il foro stenopeico, basta realizzare su uno dei quattro lati di una camera oscura (nel nostro caso una "scatola di biscotti") un piccolo foro, tingere di nero l'interno per far si che non rifletta la luce e creare un "tappo" (noi abbiamo utilizzato una striscia di gomma nera fermata con dello scotch di carta).
Fatto ciò, siamo andati in camera oscura ed con le luci spente, abbiamo inserito dentro la scatola un foglio di carta foto-sensibile, abbiamo chiuso il "tappo" e siamo usciti fuori a scattare la foto.
Una volta fuori abbiamo posizionato la scatola su di un cavalletto, ed l'abbiamo fermata con dello scotch; ci siamo messi in "posa" per la foto ed abbiamo aspettato 30 secondi nei quali doveva stare immobili.
Dopo i 30 secondi abbiamo richiuso il "tappo" e siamo rientrati in camera oscura per sviluppare la foto.
risultato...
Appenna abbiamo sviluppato la nostra foto, abbiamo notato che la l'immagine era un negativo e capovolta, ovvero quello che nella realtà noi vediamo sopra, qui è sotto e viceversa; quello che nella realtà è a sinistra, qui è a destra e viceversa.
Per ottenere il positivo che rappresenti la realtà dalla giusta direzione, abbiamo messo il negativo a contatto con un altro foglio di carta foto-sensibile, e lo abbiamo esposto alla luce (come il flash di uno smartphone) per il giusto tempo e infine abbiamo sottoposto il nuovo foglio, ai bagni di sviluppo, arresto e fissaggio. Questo passaggio si chiama stampa a contatto.
Alla fine abbiamo ottenuto una foto in biano e nero che rappresenta la realtà.
risultato...
ed ora backstage...
-bella⺋-
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